DELMONACO AMELIA

Title:I MITI DELL'ULSTER (PARTE II)
Subject:ITALIAN FICTION Scarica il testo


Amelia Delmonaco

I MITI DELL'ULSTER
(Parte II)



.o00o.



MIDHIR E ETAIN: mito tratto dal ciclo irlandese del libro delle Invasioni (Leabhar Gabhala ) - Invasione dei Tuatha Dé Danann - libera rilettura della narratrice.


LA PRIMA VITA

Questa è la storia straordinaria di una Dea-donna che visse due volte. Ella si chiamava Etain ed era figlia del Dio Aelill. Quando raggiunse la soglia della giovinezza, la fama della sua bellezza dilagò nelle cinque province dell'Ulster e giunse alle orecchie del potente e bellissimo Dio dell'Oltretomba: Midhir. Egli possedeva un Sith* (regno sotterraneo) a Bri Leith, ma purtroppo aveva anche una moglie, Fuamnach, che lo tormentava senza posa con la sua gelosia. Stanco di lei, Midhir andò in cerca della fanciulla di straordinaria bellezza della quale tanto si parlava e fu così che, appena la vide, l'amò perdutamente.
Egli l'avvicinò e Etain, stordita, gli chiese:
- Chi sei tu che così all'improvviso mi appari, Dio o Uomo?
Ed egli rispose:
- Io, il vento sul mare. Io, un'onda poderosa. Io, il rombo dell'oceano. Io, un toro infuriato. Io, il falco sulla roccia. Io, la più bella delle piante.-E continuò sussurrando versi d'amore che erano anche formule magiche; la incantò a tal punto che Etain da quel momento non ricordò nulla della sua vita passata e lo seguì come l'ombra segue ubbidiente il corpo che la genera. Egli la portò nel suo Sith: questo era un luogo senza tempo e senza età, la fonte della felicità, della pace e della bellezza. Era un mondo pieno di magia e di musica. Nel Palazzo del Dio c'era un eterno banchetto e al centro della grande sala c'era il paiolo magico, sempre pieno anche se vi mangiavano migliaia di persone. Durante questo banchetto senza fine c'era un maiale che veniva ucciso e cucinato per i commensali, ma il giorno dopo rinasceva per essere di nuovo sacrificato.
Etain venne dunque portata al Sith di Midhir, ma il Dio non riuscì a tenerla nascosta a lungo e quando Fuamnach seppe della sua presenza, venne presa da un'ira incontrollata e odiò a tal punto la povera fanciulla che la trasformò in uno stagno operando una magia così potente che lo stesso Midhir non riuscì a scioglierla. Disperato, egli andava ogni sera sulle rive dello stagno e parlava con la sua Etain; lei gli raccontava tutto ciò che accadeva nel suo regno, lo consigliava e lo incoraggiava; riusciva ad avvertirlo dell'arrivo di un nemico e ad addormentarlo con un canto magico: " Nove manine bianche sulla tavola dell'aia, vicino alla torre di Lezarmeur, e nove madri che gemono a lungo. Nove fate che danzano con i fiori nei capelli e abiti di lana bianca, intorno alla fontana, al chiarore della luna piena."
Ma anche questo seppe la perfida Fuamnach; ella operò allora una magia ancora più crudele e trasformò Etain in una mosca porporina, creò un vento magico che la trascinò verso il mare, lontano dal Sith, sulle gelide acque del nord.
Etain volò sull'oceano per sette anni e nessuno sa come riuscì a sopravvivere; infine giunse nel palazzo del Dio dell'Amore, Oengus, sul fiume Boyne. Ella si fece riconoscere dal Dio che ascoltò la sua infelice storia e ne ebbe grande pietà. Oengus era un Dio molto giovane e dovette fare un grosso sforzo per richiamare alla memoria tutte le sue conoscenze magiche; fece molti tentativi a vuoto, consultò i Druidi di corte e infine riuscì a ridarle la sua forma umana, ma solo in parte: di notte era una donna, di giorno tornava ad essere una mosca porporina.
Tutto procedeva abbastanza bene per la povera Etain, nonostante il distacco dal suo amatissimo sposo, e passò l'estate e poi venne l'autunno Fu allora che, in un giorno di maestrale, Etain non riuscì a tornare alla dimora del Dio Oengus per il gran vento, e venne portata via da lì e spinta senza posa verso terre lontane, oltre la brughiera, oltre i monti e i colli finché, esausta giunse sul tetto della dimora di Edar, un grande Eroe dell'Ulster, e si lasciò scivolare giù per la cappa del camino fin nella sala del banchetto. Era una sera tranquilla e la graziosa moglie dell'Eroe brindava alle recenti vittorie dell'adorato sposo in una coppa d'oro. Bevve, e non si rese conto che nel vino c'era una mosca porporina. Bevve, felice dell'intimità di quella sera, e non sapeva che in lei era entrato l'alito della divinità. Lei bevve e Etain rinacque da una sua discendente mille anni dopo.

* L'Aes Sith è l'oltretomba celtico. E' un mondo simile a quello dei vivi, ma colmo di ricchezze e letizia, dove il tempo è quasi sospeso ( un giorno vale cento anni ) e lo spazio è fluttuante. Esso non è chiuso ai vivi e durante la festa di Samhain le sue porte si spalancano e i due mondi si confondono provocando strani fenomeni e potentissime magie.

LA SECONDA VITA

Per mille anni Midhir attese e cercò senza posa la sua Etain, senza mai dimenticare, né disperare. Mille anni passarono e un bel giorno venne a sapere che il re d'Irlanda aveva sposato una giovane di straordinaria bellezza di nome Etain.
Partì, il Dio, lasciando il suo regno e avventurandosi nelle inospitali terre del nord. Giunto alla reggia, venne a sapere che la Regina era andata a cavallo sulle colline, con le sue ancelle per una breve passeggiata. Egli la raggiunse e così si presentò:
- Etain, dolce amore, per mille anni ti ho atteso. Ora è tempo di gioire. Dolce sposa, sprona il tuo cavallo che mi segua fino al Sith dove giorni di felicità insperata ci attendono!
- Ma chi sei tu, che vieni a turbare la mia pace e la mia onorabilità?
- Non ricordi? Quando eri Etain, figlia del Dio Aelill, io ero tuo marito e il nostro amore era così immenso che per mille anni ti ho attesa senza mai dimenticarti!
- Ancelle, circondatemi e torniamo alla reggia. Quest'uomo mi importuna!
Fu così che il Dio Midhir, disperato, andò dal Dio Oengus a chiedere consiglio. Dopo mille anni, il Dio dell'Amore era cresciuto e aveva imparato molto: conosceva tutti i trucchi e i trabocchetti per conquistare l'oggetto del proprio desiderio, perciò gli spiegò bene, per filo e per segno, cosa doveva fare. Bla. bla. bla., parlò tutta la notte il Dio Oengus, perché Midhir era bello e potente, ma forse non troppo intelligente a causa del fatto che nel suo regno non ci si doveva sforzare le meningi per sopravvivere. Infine tutto fu chiaro e, prima di andar via, Midhir fece a Oengus una solenne promessa:
- Se mai mi chiamerai, io verrò. Se mai avrai bisogno del mio aiuto, io te lo darò. Nulla ti negherò, nulla ti chiederò.
E partì. Si rimise in marcia, il povero Dio, e nel freddo, nella neve, faticosamente giunse alla reggia del Re d'Irlanda Eochaid Airem. Qui si fece ricevere e il re fu molto onorato di averlo alla sua mensa. Alla fine del banchetto, Midhir propose al suo ospite di giocare a scacchi, e il re accettò. Il Dio perse la prima partita e dovette dare, come posta, cento chili di argento. Poi perdette la seconda partita, e dovette dare, come posta, cento chili di oro. Ancora perse la terza partita, e dovette dare, come posta, cento chili di platino ma alla quarta partita, egli disse:
- Sire, per questa partita, il vincitore sceglierà alla fine qual è la posta, e il perdente non potrà sottrarsi all'obbligo di pagarla!
Il Re, sicuro della sua superiorità, acconsentì volentieri, e la sua presunzione fu la sua condanna. Midhir vinse e chiese di baciare Etain.
Disperato per la brutta piega che aveva preso la cosa, il re tentò di offrirgli ricchezze e terre, ma Midhir fu irremovibile. Fu chiamata Etain che poco dopo apparve più bella che mai. Midhir le si accostò e la baciò leggermente sulla bocca. Quel bacio fu lieve come il vento, ma, come il vento spazza il bosco da tutte le foglie cadute, così quel bacio spazzò dalla mente di Etain il presente e lei ricordò chi era stata e amò, riamata, come una volta, mille anni addietro. Midhir, che era anche il Dio delle metamorfosi, trasformò entrambi in due stupendi cigni che, aperte le ali, volarono via, felici, verso il regno lontano dell'oltretomba.


...