FIABE GIAPPONESI

Title:L'UCCELLO RICONOSCENTE
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Subject:OTHER LITERATURES
Speaker:BONACCI TANJA
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L'uccello riconoscente


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C'era una volta un povero uomo che viveva in una piccola capanna. Era inverno
e nevicava. Un giorno, rientrando a casa, sentì un rumore strano. Abbastanza
sorpreso, egli andò al campo per trovarne la ragione. E lì c'era una gru ferita
che piangeva calde lacrime. L'ala della gru era trafitta con una freccia.
Avendone pietà, egli s'avvicinò e cavò la freccia. Liberata dalla freccia, la gru volò via a perdita d'occhio.
Verso la sera egli rientrò a casa. Nessuno veniva a trovare questo uomo
povero e egli viveva in solitudine. Quella sera, invece qualcuno aveva bussato
alla sua porta. Sorpreso che qualcuno potesse venire in quella nottataccia, egli aprì la porta e lì vide una fanciulla chi s'era perduta e che lo pregava di darle ospitalità. La sera successiva ella chiese di nuovo di restare ancora un'altra notte. All'indomani, questa fanciulla fece la stessa preghiera. All'uomo,
questa bella figliola piacque tanto e finalmente pretese che lei lo sposasse ed
essa gli disse "Sì".


Erano felici, benché fossero poveri. Inoltre, tutti i vicini volevano loro bene.
L'inverno era così lungo e freddo, che essi non avevano soldi neanche per il pane.
Un giorno, la sposa decise di tessere per guadagnare un po' di soldi. Essa
chiese a suo marito di portare un telaio nella camera. Prima di mettersi a
lavorare, essa avvertì suo marito:
Qualsiasi cosa accada, tu non devi né entrare né guardare nella camera prima che
la stoffa sia pronta.
Egli lo giurò. Allora, la sposa si chiuse nella camera e cominciò a tessere.
Lavorò tre giorni e tre notti senza fermarsi. Verso la sera del terzo
giorno, il tessuto era pronto. La sposa era stanca, ma la stoffa era
meravigliosa tanto che con la somma che avevano ricavato dalla vendita poterono vivere per un certo tempo. L'inverno, pero era sempre tanto lungo che sembrava che non finisse mai,
quindi la sposa decise di tessere un altro pezzo. Anche questa volta non mancò
di ricordare al marito che non doveva né entrare né guardare nella camera prima
che la stoffa fosse pronta. Al quarto giorno ella tessé una stoffa ancora più
bella di quella prima. Il marito andò in città e ne ricavò una bella somma.
Tutti I vicini ammiraravano la sua sposa ed il suo lavoro e lei tesseva e tesseva senza comprarne un singolo filo.


Anche il marito non riusciva a capire come sua moglie facesse a tessere stoffe tanto squisite. Egli aveva bisogno di più soldi e disse a sua moglie di
preparare un'altra stoffa. Essa era d'accordo e gli ricordò ancora la sua promessa:
Mentre sto lavorando tu non devi né entrare né guardare nella camera.
Dicendo così, ella entrò nella camera e si mise a tessere. Il marito era molto
impaziente di avere il nuovo tessuto. Egli s'avvicinò alla porta in punta di
piedi e guardò dentro attentamente. Ma lì sua moglie non c'era. Invece, vi
stava la gru che tesseva una magnifica stoffa, tagliandola dalle proprie piume. Ora
il marito capì come mai il tessuto fosse tanto apprezzato. Appena la gru si
accorse della sua presenza si ritrasformò in sua moglie. Ella gli
raccontò che era la stessa gru liberata da lui. Per riconoscenza, ella
venne a casa sua ed era diventata sua moglie. Per tessere le sue bellissime
stoffe , ella doveva strappare le sue piume. Poiché il marito non temesse la sua
parola, ella dovette abbandonarlo.
Il marito si arrabbiò molto con sè stesso, ma tutto fu inutile.
La sposa si ritrasformò in una gru, distese le ali e volò via.



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Tradotto dall'inglese da Vesso





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