D'ANGELO FRANCESCO

Title:NATALE A WARWICK
Subject:ITALIAN FICTION Scarica il testo


Francesco D'Angelo

NATALE A WARWICK



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Era la notte di Natale dell'anno 1224 e nel paese di Warwick, capoluogo della contea dello Warwickshire, tutti aspettavano lo scoccare della mezzanotte nelle proprie case, per festeggiare la venuta di Gesù. Ma i più eccitati erano i bambini: quella era la notte tanto attesa, in cui Santa Claus usciva dalla sua abitazione, situata in territori ignoti, per recarsi nelle città e nei paesi di tutto il mondo e portare splendidi doni a coloro che si erano comportati in modo corretto. Eppure neanche il più fantasioso tra tutti gli abitanti di Warwick poteva immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco.
Infatti due strane figure si stavano silenziosamente (o quasi) avvicinando al piccolo gruppo di case, borbottando e sussurrando fra loro come se fossero infastiditi da quella passeggiata notturna.
"Ma tu guarda se anche la notte di Natale ci tocca lavorare, come se non bastasse tutto il resto dell'anno! Pure gli straordinari! Ah, Quagg, tu mi sei testimone, io prima o poi lo faccio, 'sto sciopero, mica no! "
"Andiamo, Balan, sai bene che l'anno scorso è toccato ad Endor e Kay, e quello prima a Rumil e Lorgg. A turno capita a tutti, è il nostro lavoro. E poi, se non ti andava a genio, potevi anche non accettare questo difficile mestiere.
Comunque adesso non puoi tornare indietro e non ti resta che portare a termine il tuo compito nel migliore dei modi."
Se qualcuno fosse stato in strada in quel momento avrebbe potuto vedere due alti individui, dai vestiti di un verde mimetico, che si aggiravano tra le case trascinando un gran sacco che aveva tutta l'aria di essere pesante. Erano quasi identici, stesse orecchie a punta, stessa altezza, solo i capelli permettevano di distinguerli: uno aveva una capigliatura di un giallo dorato mai visto, mentre l'altro portava un cappello che lasciava intravedere solo qualche rosso ciuffo. Per una persona esperta non sarebbe stato difficile riconoscere quei due strani viaggiatori: erano due Elfi, i magici aiutanti di Santa Claus, che andavano in giro nella notte a distribuire i regali secondo le istruzioni del loro superiore.
Il biondo, che a quanto pareva doveva essere Quagg, estrasse dal sacco un grande pacco e si diresse verso una vicina casa. "Dunque, dovrebbe essere il posto giusto. ora dobbiamo trovare il modo di entrare"

"Ci penso io!"- disse convinto Balan e si slanciò con irruenza verso la porta, pronto a sfondarla; fu solo grazie al tempestivo intervento del suo compagno che si evitò il peggio. "Ma che ti prende! Sei impazzito?"- sussurrò meravigliato Quagg. "No, è che sono stanco e voglio tornare a casa. Tutto qui"- rispose amareggiato Balan- "Io non servo a niente. Sono un Elfo inutile per la società.
Non mi resta che licenziarmi e passare il resto della mia vita in una osteria a ubriacarmi!"
"Guarda, non ti conviene, per ben tre motivi: uno, in quanto Elfi noi siamo immortali e dopo un po' ti annoieresti a bere; due, non sei così inutile, vedrai che se ti applicherai potrai farcela; e tre, sei pure ben retribuito, al cambio ci perderesti un bel po', e il vino poi con che te lo compri?"

"Beh, penso che hai ragione, continuerò con il mio lavoro. Forza, distribuiamo i regali, che abbiamo già fatto aspettare abbastanza i bambini."
I due ripresero così la loro attività; tutto procedette per il meglio e in breve tempo fu svuotato il sacco. Poi abbandonarono Warwick, incamminandosi sulla strada del ritorno, contenti per aver svolto il loro compito.
Il viaggio fu lungo e faticoso, ma infine Quagg e Balan fecero il loro ingresso nella grande casa di Santa Claus, situata all'interno di una magica foresta imbiancata dalla neve, che la nascondeva agli occhi della gente comune. Lì si ritrovarono tutti gli Elfi che erano stati incaricati di consegnare i regali ai bambini di tutto il mondo. E poco dopo giunse Santa Claus in persona, con la sua grande slitta trainata da superbe renne; fu così organizzato un lauto banchetto, per festeggiare adeguatamente il Natale.
"Se c'è una cosa che non ho mai mandato giù"- disse Quagg ridendo- "è il fatto di festeggiare il Natale un giorno dopo rispetto al resto del mondo!"
Lunghe tavole furono imbandite, e ognuno raccontò al proprio compagno le proprie avventure: c'era Endor, e Lorgg, e Teldor, tutti lì riuniti, a narrare di genti e terre lontane.
Improvvisamente Santa Claus si alzò dal suo scranno dorato e disse: "Un altro anno è passato e ci ritroviamo di nuovo qui, a festeggiare. Voglio complimentarvi con voi per l'ottimo lavoro che avete svolto per tutto questo tempo. Grazie a voi ogni bambino ha, almeno per un giorno, un momento di grande felicità! Siete dei veri gentil'Elfi ! E ora, che si dia inizio alla festa!"
Quella fu una lunga notte, che agli Elfi sembrò quasi infinita, una notte di gioia, la grande gioia che solo una festa come il Natale può dare. E fu a lungo ricordata sia dai magici aiutanti di Santa Claus che da tutti i bambini, in particolare quelli di Warwick, che al momento del loro risveglio trovarono degli splendidi doni accanto ai loro letti, doni portati da due Elfi molto particolari.

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