FIABE GIAPPONESI

Title:LA MONTAGNA SCRICCHIOLANTE
Subject:OTHER LITERATURES Scarica il testo


La montagna scricchiolante



*********



C'erano una volta un vecchio uomo e una vecchia donna. Ogni giorno il vecchio
lavorava sul campo, seminava e cantava:
"Che da ogni seme crescano mille semi."

Ma ogni giorno vi veniva anche un tasso e cantava:
"Un seme non è più che un seme e io vado a mangiare tutto."
Il vecchio tornava all'indomani e non trovava sempre niente, siccome il tasso
non ebbe lasciato niente. Sempre per questo il vecchio e sua moglie vissero in
gran povertà.


Continuava sempre così e ogni giorno il tasso non lasciava neanche un seme.
Finalmente, il vecchio si arrabbiò tanto che decise di cacciare il cattivo tasso.
Egli si mise a seminare cantando come solito e non troppo dopo venne il tasso e
cominciò a ridere. Il vecchio corse al tasso, lo prese e lo legò subito con
una solida corda. Poi, andò a casa con questo carico sfortunato e lottante.
Rientrando a casa il vecchio disse a sua moglie:
"Guarda, ho cacciato il tasso. Stasera abbiamo un bel tasso con la polenta
sulla tavola."
Poi, ritornò al lavoro.

Sua moglie si mise a pestare riso per preparare la polenta e il tasso le disse:
"Lei è troppo vecchia perché faccia tutta questa roba da sola, slegami che Le do
una mano."
La vecchia aveva paura che se il marito se ne fosse accorto si sarebbe molto arrabbiato.
Ma il tasso tanto voleva aiutarla, che lei lo slegò. Egli prese il pestello e
fece la finta di pestare il riso, ma appena la vecchia si volse, la colpì
fortemente alla testa. La povera donna cadde e morì, mentre il tasso si
raccomandò alle gambe e corse verso le montagne.
Rientrato a casa, il vecchio trovò sua moglie ammazzata e si mise a piangere,
quando una lepre passò e gli domandò perché fosse così triste. Il vecchio raccontò che cosa aveva fatto il cattivo tasso e la lepre disse:
"Questo tasso gli faccio pagare il fio." e si avviò verso le montagne.


Arrivando lì, la lepre si mise a fare legna, quando il tasso si avvicinò e le
domandò che cosa facesse. La lepre gli rispose che l'inverno sarà molto severo e
perciò bisogna mettersi legna in deposito. Il tasso pensò che fosse una
buon'idea e ambedue si misero a fare legna. Poi caricarono la legna sulle spalle e scesero lungo il pendio. La via era lunga e la lepre cominciò a lagnarsi:
"Ohi, che pesante! Non posso portarlo!"
Allora, il tasso dovette portare anche il carico della lepre.

Andando avanti, la lepre venne dietro il tasso e batté due pietre focaie: "Clic!
Clic!"
Udendo questo, il tasso domandò:
"Che cosa è questo?"
La lepre rispose:
"Ma non lo sapevi che ci sono gli uccelli dalla Montagna Scricchiolante."
Il tasso le credette e andò avanti. Finalmente la lepre riuscì ad accendere la
legna sulle spalle del tasso. Poiché la legna era ben secca, crepitò mentre
bruciava: "Uotsci! Uoootsci!"
Di nuovo, il tasso domandò: "E questo cos'è?"
"Non lo sapevi che sono gli uccelli sorvolanti dalla Montagna Crepitante."
Il fuoco crebbe e raggiunse le spalle del tasso, chi si mise a gridare:
"Ohi! Mi fa male!"
Ma la lepre invece era scappata.
All'indomani, la lepre andò di nuovo sulla montagna per raccogliere peperoncini.
Presto venne anche il tasso e vedendo la lepre si arrabbiò molto:
"È colpa tua se mi sono bruciato ieri sulla Montagna Scricchiolante."
La lepre fece come se non sapesse di cosa si trattasse e gli disse:
"Forse hai in mente la lepre dalla Montagna Scricchiolante, io invece sono dalla
Montagna dei Peperoncini e non capisco cos'è successo."
Il tasso pensò: "È vero, forse ha ragione anche lei." e le domandò se avesse
qualche rimedio efficace per il suo dolore.
"Ma certo," rispose la lepre "ho appena preparato un medicamento apposito per
bruciature." e cosparse abbondantemente il dorso del tasso con peperoncini
polverizzate. All'inizio, il tasso non sentì niente, ma dopo poco si accorse che
il suo dorso bruciava e gli faceva male. Si guardò indietro, ma la lepre era
scappata.



Il giorno dopo, la lepre andò di nuovo sulla montagna, tagliò un cedro e si mise
a farsi un canotto. Passò anche il tasso con il suo dorso bruciante. Era ben
arrabbiato e gridò:
"Accidenti tu e la tua medicina. Ieri sono quasi morto sulla Montagna dei
Peperoncini."
La lepre fece come se vedesse il tasso per la prima volta e gli rispose:
"Le lepri dalla Montagna dei Peperoncini sono un'altra cosa, io invece sono una
lepre dalla Montagna dei Cedri. Non capisco un'acca di cosa stai parlando."
Anche stavolta il tasso ci credtte e pensò: "È vero, forse ha ragione anche
lei." e domandò: "A cosa ti serve fare questo canotto?"

"Per andare a pescare nel fiume" rispose la lepre.
Il tasso volle intagliare un canotto anche per sé, ma la lepre gli disse:
"Guarda che la mia pelle è di colore bianco e perciò faccio il mio canotto da
cedro, poiché la tua pelle è nera, dovresti fare il tuo dalla terra."
Dopo che i due canotti furono pronti, il primo intagliato da cedro, l'altro
modellato dalla terra, entrambi gli animali andarono in canoa. Certamente, alla metà del fiume, il canotto del tasso si sfasciò e siccome egli non sapeva nuotare, gridò aiuto. Invece di salvarlo, la lepre lo guardò e gli disse:
"Ricordati della povera donna che hai ammazzato!" e poi se ne andò via.
Finalmente, la lepre andò dal vecchio e gli disse:
"Il cattivo tasso è già morto."
Ma il vecchio non era felice perché si rese conto che la vendetta non poteva fare ritornare sua moglie.
Egli pensò che non avrebbe mai dovuto raccontare del suo dolore alla lepre.


**************


Tradotto dall'inglese da Vesso


...