VÀZQUEZ GERARD

Title:NUMBERT (Monologo per due o più attori)
Subject:DRAMA Scarica il testo


NUMBERT
(Monologo per due o più attori)

Gerard Vàzquez

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Sul ponte di un transatlantico. È sera. Di lato, si possono vedere una tipica sedia a sdraio e un tavolino con due bicchieri e una bottiglia di champagne in un secchiello per il ghiaccio. Dall’interno filtra la musica dell’orchestrina della nave. Numbert è un uomo piccolo, dall’aspetto inquietante e misterioso. Indossa abiti sorprendentemente eleganti e c’è qualcosa in lui che nell’ascoltatore suscita curiosità e una gradevole sensazione. Spesso parla come un bambino che si stupisce di tutto. Si rivolge a qualcuno seduto all’altro lato del tavolino, che non vediamo.

NUMBERT 1
(Con l’aria di chi rivela un segreto.) Tutti pensavano che… fossi muto. (Si lascia sfuggire una risatina compiaciuta. Pausa.) Fa freschino stasera! Guardi che mare! È bello il mare, vero? A casa avevamo un quadro, un quadretto piccolo, 20 centimetri per 15. Si vedeva il mare. Ma allora io sapevo già che il mare era più grande di 20 centimetri. Il quadretto era sempre storto. Io, quando mi ricordavo, lo raddrizzavo. Perché non cadesse l’acqua. Il mare è come una grande vasca, vero? E profondo come un pozzo. Era un bel quadro perché aveva questo stesso colore. Nel cielo, poi, c’erano tante stelle. Se ti avvicinavi abbastanza, sentivi l’aria sul viso, come ora. E c’era anche una nave, una nave piccolina. Ma era piccola per dare l’impressione che era molto lontana. Non era grande come questa. Questo è un mostro d’acciaio che scivola sull’acqua a 21 nodi di velocità! L’ho letto in sala macchine. Indovini quant’è grande! 251 metri di lunghezza, 28 di larghezza, 53 di altezza dalla chiglia alla cima dei fumaioli, 60.000 tonnellate di stazza, 46.000 cavalli vapore, 29 caldaie e 159 focolari. So anche quanto producono le caldaie e quanti rivetti hanno usato: un milione e mezzo! Tutti i rivetti messi insieme pesano 270 tonnellate e ci sono… (Tace di colpo) Le va di brindare? Beva, freddo è più buono. (Brinda e beve.) Va giù bene, eh? Beva, poi ne ordiniamo dell’altro. Sa quante bottiglie ci sono sulla nave? 25.000 bottiglie di champagne, 25.000 di vino e 20.000 di birra. Be’, ora saranno di meno! Tutte le scorte stanno diminuendo. Non ci crederà, ma il giorno della partenza c’erano sulla nave 40.000 uova, 40 tonnellate di patate, 8.000 litri di latte, 5 tonnellate di zucchero, 100 tonnellate di farina, 40 di carne e 30 di pollo… Lei ha ordinato asparagi per cena, vero? 800 mazzi di asparagi, 800 barattoli di latte condensato, una tonnellata di tè e… (Tace di nuovo.) Scusi. È che a me piacciono i numeri. Probabilmente piacciono anche a lei. Stamattina mi ha detto che è un matematico. Che coincidenza! Quando me l’ha detto ho pensato: che fortuna averlo conosciuto, questo amico potrà capirmi. Capire che io… Alcuni numeri sono più belli degli altri, vero? A me il sette è quello che piace meno. E a lei? Voglio sempre conoscere le cifre, le quantità. La prima cosa che ho fatto quando sono salito sulla nave è stata contare le persone che c’erano a bordo. Indovini quante sono! 1.663 uomini, 435 donne, 105 bambini, lei e io. 303 in prima classe, 259 in seconda, 740 in terza e 903 membri dell’equipaggio. Da quando sono andato dal dottor Weissberg, provo un’attrazione irresistibile per i numeri. È stato allora, nel suo studio, che ho visto tutte quelle cose. No, non erano esattamente dei sogni. Erano come… Lei ha mai visto quelle immagini che vengono fuori da una macchina e si muovono sul muro? Adesso sono di moda, ci vanno tutti a vederle. Come lo chiamano? Il cinematografo! Ci assomigliava molto. Io però ho visto me stesso, e in situazioni così strane… Tuttora non sono riuscito a scoprire cosa significasse.

Cambio di luce. In lontananza si sentono colpi di cannone intermittenti. Numbert 2, soldato della Grande Guerra, corre chino, è stanco.

Agli ordini, signor tenente. Il capitano dice che bisogna far tacere a tutti i costi questo maledetto cannone e mandare qualcuno fino alle linee nemiche approfittando del buio. (…) Non abbiamo nessuno. Signorsì, signor tenente. Agli ordini, signor tenente. (Va via ripetendo: "Non abbiamo nessuno". Poco dopo, torna ripetendo qualcosa fra i denti.) Agli ordini, signor tenente. Il capitano dice che se non c’è nessuno ci vada lei di persona. (…) Ora non può, si sta regolando i baffi. Signorsì, signor tenente. Agli ordini, signor tenente. (Va via ripetendo: "Ora non può, si sta regolando i baffi". Poco dopo, torna ripetendo qualcosa fra i denti.) Agli ordini, signor tenente. Il capitano dice che le ha dato un ordine, non per niente è il capitano, e se gli può prestare il rasoio. (…) Qui non c’è più nessuno. Signorsì, signor tenente. Agli ordini, signor tenente. (Va via ripetendo: "Qui non c’è più nessuno". Poco dopo, torna ripetendo qualcosa fra i denti.) Agli ordini, signor tenente. Il capitano dice che questo l’aveva già detto prima, e che se ne ha ancora per molto con il rasoio. (…) Ci vada lei, soldato. Signorsì, signor tenente. Agli ordini, signor tenente. (Si avvia ripetendo: "Ci vada lei, soldato". Tutto a un tratto, si volta intimorito.) Io? Non è mia intenzione disobbedire, tenente, ma io… io non ci posso andare. Io sono il portaordini del battaglione. (…) Sì, ha ragione, non c’è più un battaglione. Sono anche il portaordini della compagnia. (…) Ha ragione, tenente, non c’è più una compagnia. Ma tenente, io ce l’ho già una missione. Me l’ha affidata lei stesso. E poi, devo portare il rasoio al capitano e… (…) Mi guardi tenente, è dal ‘14 che mangio fango. Tre anni, tenente! E tutto perché hanno fatto fuori un arciduca! (Si sente una musica in lontananza.) Che cos’è? È lei! Sì! Lei mi sta chiamando! Aveva ragione, tenente. Tornerò, tenente. Tornerò! (Balza fuori dalla trincea e sparisce nell’oscurità.)

Cambio di luce. Sul ponte della nave.

NUMBERT 1
Lei conosce il dottor Weissberg? Guardi, vede le mie scarpe? (Gliele mostra.) Sono nuove. Bisogna fare attenzione alle scarpe. Evitare che le suole si buchino. Non lo permetta mai! Si ammalerebbe! Faccia attenzione alle scarpe! Faccia bene attenzione! Adesso porto sempre scarpe nuove, e quando la suola comincia a consumarsi le cambio. Il dottor Weissberg è molto saggio. Di cosa le…? Cosa le stavo dicendo? Ah, sì, i numeri. È emozionante. Mi piace scoprire i numeri che ci sono nel mondo. Per questo so che la piscina della nave è 10 metri per 5, e che ci sono 8 ponti. L’otto è un buon numero. Il ponte più grande è lungo 152 metri per 9 di larghezza. Questo è più piccolo: 44 metri, di cui 25 e mezzo coperti. Oggi ho scoperto che la sala da pranzo della prima classe misura 35 metri per 28, e la nostra, dove abbiamo cenato, 28 per 6. Le è piaciuta la cena? Si mangia bene qui, vero? Indovini quanti coperti ci sono! 12.000! 1.000 forchette per le ostriche, 15.000 coppe da champagne, 45.000 asciugamani, 40.000 tovaglie… (Tace.) Scusi, stavo ricominciando. I numeri mi attraggono. È possibile conoscere le cose attraverso i numeri con cui entrano in rapporto, che ci dicono come sono. Anche le persone. Ma lei probabilmente questo lo sa già. So cosa sta pensando. Pensa che andiamo troppo veloci. A me va bene. E se andassimo più veloci, diciamo il doppio, mi andrebbe bene lo stesso. Ho una voglia di arrivare! Quando arriverò sarò felice. Sissignore! L’unica cosa che manca a questa nave sono delle grandi ali per poter volare…

Cambio di luce. Il telefono squilla. Numbert 2 con una mazza da golf. Risponde al telefono.

Pronto? (…) Cosa? (...) Vendere? Non se ne parla nemmeno! A quanto stanno? Cento, centoventi? (…) Compra! (Riattacca. Si rivolge a qualcuno che non vediamo.) Allora, qual era la sua domanda? Ah, sì. Be’, guardi: io ho iniziato da zero, dal nulla: quando sono arrivato in questo paese dormivo in un cartone in pieno centro della città ma sotto, nelle fogne… Le opportunità, però, si presentano a chi le sa cogliere. Ho messo due annunci sul giornale. Uno diceva: “Per motivi sentimentali acquisto servizio da barba di seconda mano. Pago fino a dieci dollari, in contanti.” L’altro diceva: “Causa necessità, sono costretto a vendere servizio da barba. Come nuovo. Affarone. Solo 50 dollari.” Amico, quando passa il treno bisogna prenderlo al volo.

In lontananza si sente il fischio di un treno. In una stazione, il compagno Numbert 2 parla a un altro compagno.

Sta arrivando, compagno! Sta arrivando! Il compagno Lenin è qui! Proletari di tutto il mondo unitevi! Dicono che il compagno Lenin arrivi con lei, in una carrozza sigillata perché nessuno ce la possa portare via. Ricordatelo sempre. Tu potrai dire: io c’ero! L’ho vista scendere dal treno con i miei occhi. Lei e il compagno Lenin sono scesi dal treno e mi hanno abbracciato. Sono scesi…

Squilla il telefono. Numbert 2 risponde.

Pronto? (…) Ma scendono o ...