VENANZIO

Title:PRIMA ERA TUTTO BUIO
Subject:ITALIAN FICTION Scarica il testo


Venanzio

PRIMA ERA TUTTO BUIO


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Il Grande Capo trascorreva le sue giornate accanto al braciere per scaldarsi le ossa. Ogni tanto si sistemava il mantello sulle spalle e sul petto per ripararsi dal freddo, ma quello allora gli entrava dai fianchi oppure dal collo.
Non aveva nessuno al quale raccontare le sue pene o con il quale parlare del tempo, perché non c'era nessuno e non esisteva neanche il tempo. Viveva solo, in un luogo che non esisteva, e si annoiava a morte. Lo consolava solo la vista del braciere colmo di brace.
Non ne posso più, si disse. La sua pazienza era al limite, perché le ossa, al freddo, gli facevano sempre più male e il suo corpo era scosso dai brividi, come se l'avessero inchiodato alla sedia elettrica.
Per sgranchirsi le ossa e scaldare i muscoli pensò di fare quattro passi. Si alzò in piedi e guardò con risentimento il braciere che non scaldava. Era inutile averlo e gli diede un calcio.
Il braciere era di ferro e pesava. Il Grande Capo sentì un dolore terribile al pollicione ma non imprecò e strinse i denti.
Ahi!, pensò con tutte le sue forze.
Il braciere volò in alto, la brace si rovesciò in tutte le direzioni con un boato e nacquero le stelle.
So che gli scienziati, con i telescopi, studiano da anni il cielo per capire come è nato, e pensano che ci sia stato un grande scoppio, che hanno chiamato big bang, ma non sanno spiegarsi perché è successo. La cosa, come vedete, è molto semplice.
Il Grande Capo non aveva mai visto, e neppure immaginato, una cosa del genere e restò di sasso. Guarda guarda guarda, si disse, e si tuffò in quella marea di stelle che andavano in tutte le direzioni. Però, come lui le toccava, le stelle rimbalzavano le une sulle altre, si urtavano e rotolavano dove gli capitava, in modo disordinato.
Era il caos, e anche stavolta gli scienziati non hanno capito perché. Il Creatore non ci fece caso e ci sguazzò per un pezzo, poi fu preso dalla noia.
Non potendo raccogliere tutta quella roba - avrebbe dovuto lavorare per migliaia di anni per rimettere nel braciere le stelle - pensò che avrebbero smesso di scontrarsi se si fosse trovato un po' di ordine.
Andate nella stessa direzione, ordinò. Le stelle obbedirono e si misero in fila indiana, allontanandosi. Il Grande Capo restò da solo e preoccupato di rimanere senza stelle e senza braciere gli corse dietro. Ordinò loro di fermarsi e pensò con impegno. Se le faccio girare in tondo... si disse. Lo ordinò, e girarono in tondo, ma non fu soddisfatto. Era più divertente prima, quando cozzavano e facevano scintille.
Allora decise di farne tanti mucchi, e ordinò a ogni mucchio di girare per conto proprio. Gli sembrò più divertente, perché ogni mucchio era diverso e ogni stella ruotava a modo suo. Quando qualcuna si distraeva e andava diritta, anziché in tondo, cozzava contro un'altra facendo mille scintille, come un gran falò, e c'era un gran botto. I pezzi di stella alle volte continuavano a brillare, alle volte si spegnevano, e nascevano pianeti e satelliti.
Questa è un'altra invenzione, si disse il Creatore. Quando si accorse che i pianeti non scottavano le mani, pensò di utilizzarli come pietre da lanciare su quelle stelle che non obbedivano ai suoi ordini. Anche la terra è un pianeta.
Perciò noi, tutti i giorni, preghiamo perché il Creatore non passi da queste parti e ci scambi per un sasso.


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