VENANZIO

Title:TU DORMIRAI IN PIEDI
Subject:ITALIAN FICTION Scarica il testo


Venanzio

TU DORMIRAI IN PIEDI



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Il Creatore aveva fatto i mammiferi lavorando sodo per un'intera giornata, e li aveva colorati a strisce, a puntini o a macchie. Ad alcuni, come i cavalli, gli aveva disegnato una stella in fronte perché nessuno li scambiasse per porcospini.
L'erba, che era alta nei campi, era pronta a saziare la loro fame. Zebre, vitelli e cammelli pascolarono e pascolarono e l'erba, dinanzi a quella furia, impallidì e fuggì presa dal panico.
Quando i prati furono rasati i buoi si sdraiarono per terra e ruminarono. Altri animali seguirono l'esempio. Il cavallo, che aveva appena spizzicato qualche filo d'erba, inorridì dinanzi alla voracità altrui. Restò purtroppo a pancia vuota.
Aspettò che l'erba ricrescesse. Tornò infatti a crescere ma, ma poco dopo, dinanzi all'assalto di quell'orda affamata, fuggì a gambe levate. I ruminanti masticarono quanto avevano prima ingerito e il cavallo, restò con un feroce brontolare di stomaco. I buoi dormirono con la pancia piena, i cavalli con la pancia vuota.
Il cavallo guardò verso l'alto e nitrì forte al Creatore, il quale in quell'istante riposava dalle fatiche.
Che vuoi? gli chiese scocciato, e il cavallo spiegò che tutti i santi giorni, anche quelli festivi, i ruminanti non gli lasciavano abbastanza erba o che quella scappava terrorizzata perché, se veniva mangiata fino alla radice, non poteva più crescere.
Anch'io ho un problema, esclamò una pianta che accanto al cavallo poggiava su quattro corte radici. Mi mangiano tutte le foglie perché con le gambe così corte non riesco a scappare in tempo.
Il Creatore, per togliersi dai piedi quegli scocciatori, chiese se avevano idea di come risolvere il problema, ma nessuno seppe dare suggerimenti.
Dovrò pensarci io, brontolò il Creatore, e i due lo ringraziarono.
Alla sera gli animali si sdraiarono a terra per dormire ma il cavallo non chiuse occhio, si girò e rigirò per tutta la notte e al mattino era stanco e intontito. L'erba era ricresciuta e gli animali ripresero il pascolo. Lo fece anche il cavallo, ma non mangiò a sufficienza.
Nitrì verso il Creatore e lui, che non apprezzava certi sistemi, si innervosì.
Avevo cose più importanti da fare, gli disse, ma ho accolto anche la tua richiesta. Da oggi dormirai in piedi e, quando l'erba ti sguscerà tra le gambe, sarai pronto a inseguirla.
Il cavallo capì il perché della notte insonne e non si sdraiò più per terra.
Prima ancora dell'alba vedeva l'erba crescere e, trovandosi già in piedi, era pronto a brucare e a correrle dietro. È da allora che i cavalli dormono in piedi. Si coricano solo quando sono ammalati e attendono il medico o quando stanno per morire.
All'altra pianta, perché potesse correre, il Creatore diede radici molto più lunghe, ma dimenticò di fargli crescere le foglie sui rami, e la pianta si trasformò in cervo.


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