SCICCHITANO PASQUALINA - TOGO VINCENT

Title:LEPRE E LA PERNICE (LA) - FIABA DAL MALI
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Subject:AFRICAN LITERATURES Scarica il testo


LA LEPRE E LA PERNICE

di

Pasqualina Scicchitano
Vincent Togo



C'era una volta una lepre ed una pernice; dopo tanto patir la fame, decisero di andare da Dio per chiedere aiuto. La lepre portò con sè un violino e si impegnò a suonarlo al meglio delle sue possibilità, mentre la pernice pensò di sfruttare la sua voce e così articolò un canto comprensibile solo a lei. Visto la loro generosità ed il loro impegno, il buon Dio gli diede in regalo un bel vitello grasso, raccomandando loro di dividerselo da bravi fratelli.
Ritornati a casa decisero di uccidere e di cuocere l'animale, perché era la vigilia di una grande festa.
La lepre chiamò tutti i suoi parenti e durante i preparativi distribuì, approfittando dell'assenza della pernice, a destra ed a manca il saporito vitello.
Erano venuti anche gli amici, i griot, i fabbri, ed ognuno ne chiedeva un pezzo perché era molto buono ed era stato arrostito con grande cura: in quattro e quattrotto tutta la carne fu data via.
Quando arrivò la pernice si rese conto che era rimasto ben poco e sconcertata chiese spiegazioni:
- "Sai" rispose la lepre, "... la gente ha chiesto ed io ho dato tutto ai miei parenti... ma, vedi c'è ancora il cuore, adesso lo faccio arrosto, sarà buonissimo... sentirai!..." e con grande maestria preparò il pranzo.
La pernice ascoltò ed aspettò che tutto fosse pronto, poi mise in bocca un pezzo di arrosto, lo masticò lentamente e quindi spiccò il volo. Andò in alto, in alto, in alto... e subito dopo ridiscese in picchiata e cadde al suolo... senza vita.
La lepre impaurita cominciò a chiamare i suoi parenti ed urlando a squarcia gola cercava di spiegare:
- "Presto, portate indietro tutta la carne che vi ho regalato... è avvelenata... non mangiatela, per carità!... la pernice è morta appena l'ha assaggiata...".
In gran fretta la carne fu riportata e quando la pernice intuì che il vitello era al completo, aprì gli occhi si rialzò... mise a posto le sue piume... e con molta calma disse:
- "Mia cara lepre, ti credi proprio furba eh!... hai voluto tutta la carne per te, per i tuoi parenti ed i tuoi amici senza pensare a me ed alla mia famiglia..." e guardando il vitello continuò:
- "Adesso sì che possiamo dividere equamente la carne, da bravi fratelli, come abbiamo promesso davanti al buon Dio...".
E così ognuno si prese la sua metà e la distribuì ai propri parenti... Erano tutti contenti, e mentre si mangiava e si festeggiava, qualcuno disse alla lepre:
- "... Hai visto, è proprio vero, non bisogna fare il furbo e neanche tradire un patto,... bisogna sempre mantenere la parola data,... non dobbiamo dimenticarlo!".


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