GRIMM BRÜDER

Title:CENERENTOLA
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Subject:GERMAN MISCELLANEOUS WRITINGS Scarica il testo


Jakob Ludwig Karl Grimm
Wilhelm Karl Grimm


Cenerentola

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La moglie di un ricco si ammalò e, quando senti avvicinarsi la fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse:
- Bimba mia, sii sempre docile e buona, cosi il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal Cielo e ti sarò vicina.
Poi chiuse gli occhi e morì. La fanciulla andava ogni giorno sulla tomba della madre, piangeva ed era sempre docile e buona. Quando venne l'inverno, la neve coprì la tomba di un suo bianco drappo, e quando il sole di primavera l'ebbe tolto, l'uomo prese moglie di nuovo.
La donna aveva portato in casa due figlie, belle e bianche di viso, ma brutte e nere di cuore. Cominciarono tristi giorni per la povera figliastra.
- Quella stupida oca, - esse dicevano, - dovrebbe stare in salotto con noi? Chi mangia il pane deve guadagnarselo: fuori, sguattera!
Le tolsero i suoi bei vestiti, le fecero indossare una vecchia palandrana grigia, e le diedero un paio di zoccoli.
- Guardate la principessa, com'è agghindata! - esclamarono ridendo e la condussero in cucina. Là dovette sgobbare da mane a sera, alzarsi prima di giorno, portar l'acqua, accendere il fuoco, cucinare e lavare. Per giunta le sorelle gliene facevano di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie nella cenere, sicché doveva raccoglierli a uno a uno. La sera, dopo tante fatiche, non andava a letto, ma si concava nella cenere, accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e impolverata, la chiamavano Cenerentola.
Una volta il padre, prima di andare alla fiera, chiese alle due figliastre che cosa dovesse portar loro. - Bei vestiti, - disse la prima.
- Perle e gemme, - disse la seconda.
- E tu, Cenerentola, -egli chiese, - che vuoi?
- Babbo, il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno, coglietelo per me.
Or egli comprò bei vestiti, perle e gemme per le due figliastre; e sulla via del ritorno, mentre cavalcava per un verde boschetto, un ramo di nocciolo lo sfiorò e gli fece cadere il cappello.
Allora egli colse il rametto e se lo portò via. Giunto a casa, diede alle figliastre quel che avevano desiderato, e il ramo di nocciolo a Cenerentola. Cenerentola lo ringraziò, andò sulla tomba della madre, piantò il rametto e pianse tanto che le lagrime vi caddero sopra e l'annaffiarono. Il ramo crebbe e divenne una bella pianta. Cenerentola ci andava tre volte al giorno, piangeva e pregava, e ogni volta si posava sulla pianta un uccellino bianco, che, se ella esprimeva un desiderio, le gettava quel che aveva desiderato.
Ora avvenne che il re diede una festa che doveva durare tre giorni e invitò tutte le belle ragazze del paese, perché suo figlio potesse scegliersi la sposa. Le due sorellastre, quando seppero che dovevano parteciparvi anche loro, tutte contente chiamarono Cenerentola e dissero:
- Pettinaci, spazzola le scarpe e assicura le fibbie: andiamo a nozze al castello del re
Cenerentola ubbidì, ma piangeva, perché anche lei sarebbe andata volentieri al ballo, e pregò la matrigna di accordarle il permesso.
- Tu, Cenerentola,- esclamò quella, - sei così sporca e impolverata, e vuoi andare a nozze? Non hai vestiti né scarpe, e vuoi danzare?
Ma Cenerentola insisteva e la matrigna fini col dirle:
- Ti ho versato nella cenere un piatto di lenticchie; se in due ore le sceglierai tutte, andrai anche tu.
La fanciulla andò nell'orto, dietro casa, e chiamò:
- Colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere le lenticchie,le buone nel pentolino le cattive nel gozzino.

Allora dalla finestra di cucina entrarono due colombe bianche e poi le tortorelle e infine, frullando e svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono intorno alla cenere. E le colombelle accennarono di si con le testine e ci si misero, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nel piatto. Non passò un'ora che avevan già finito e volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò il piatto alla matrigna e credeva di poter andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse:
- No, Cenerentola; non hai vestiti e non sai ballare, saresti soltanto derisa.
Ma Cenerentola si mise a piangere, e quella disse:
- Se in un'ora riesci a raccogliere dalla cenere e scegliere due piatti pieni di lenticchie, verrai anche tu.
E pensava: " Non ci riuscirà mai".
Quando la matrigna ebbe versato i due piatti di lenticchie nella cenere, la fanciulla andò nell'orto dietro casa e gridò:
- Colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere, le buone nel pentolino le cattive nel gozzino.

Allora entrarono dalla finestra di cucina due colombelle bianche e poi le tortorelle e infine, frullando e svolazzando, tutti gli uccellini del cielo, e si posarono intorno alla cenere. E le colombelle accennarono di si con le testine e ci si misero, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nei piatti. E non passò mezz'ora che avevano già finito e volarono via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò i piatti alla matrigna, e credeva di poter andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse:
- È inutile: tu non vieni, perché non hai vestiti e non sai ballare; dovremmo vergognarci di te.
Le voltò le spalle e se ne andò in fretta con quelle due figlie boriose. Rimasta sola, Cenerentola andò sulla tomba della madre e gridò:
- Piantina, scuotiti, scrollati, d'oro e d'argento coprimi.
Allora l'uccello le gettò un abito d'oro e d'argento e scarpette trapunte d'argento e di seta. In fretta in fretta ella indossò l'abito e andò a nozze. Ma le sorelle e la matrigna non la riconobbero e credevano fosse una principessa sconosciuta, tanto era bella nell'abito d'oro. A Cenerentola non pensarono affatto e credevano se ne stesse a casa nel sudiciume a raccoglier lenticchie dalla cenere. Il principe le venne incontro, la prese per mano e ballò con lei. E non voIle ballare con nessun'altra; non le lasciò mai la mano, e se un altro la invitava, diceva: - Questa è la mia ballerina.
Cenerentola danzò fino a sera, poi volle andare a casa. Ma il principe disse:
- Vengo ad accompagnarti, - perché voleva vedere da dove venisse la bella fanciulla. Ma ella gli scappò e balzò nella colombaia. Il principe aspettò che tornasse il padre e gli disse che la fanciulla sconosciuta era saltata nella colombaia. Il vecchio pensò: " Che sia Cenerentola? " e si fece portare un'accetta e un piccone per buttar giù la colombaia; ma dentro non c'era nessuno. E quando tornarono a casa, Cenerentola giaceva sulla cenere nelle sue vesti sporche e un lumino a olio ardeva a stento nel focolare: da un'apertura posteriore ella era saltata prontamente fuor dalla colombaia ed era corsa sotto il nocciolo; là si era tolta le belle vesti e le aveva deposte sulla tomba e l'uccello le aveva riprese; ed ella, nella sua palandrana grigia, si era stesa sulla cenere, in cucina.
Il giorno dopo, quando ricominciò la festa e i genitori e le sorellastre erano di nuovo usciti, Cenerentola andò sotto il nocciolo e gridò:
- Piantina, scuotiti, scrollati, d'oro e d'argento coprirmi.

Allora l'uccello le gettò un abito ancor più superbo del primo. E quando, così abbigliata, comparve a nozze, tutti si meravigliarono della sua bellezza. Ma il principe l'aveva aspettata, la prese per mano e ballò soltanto con lei. Quando la invitavano gli altri, diceva:
- Questa è la mia ballerina. La sera ella se ne andò e il principe la seguì per veder dove entrasse; ma ella fuggì d'un balzo nell'orto dietro casa. Là c'era un bell'albero alto da cui pendevano magnifiche pere; ella si arrampicò fra i rami svelta come uno scoiattolo e il principe non sapeva dove fosse sparita. Ma aspettò che arrivasse il padre e gli disse:
- La fanciulla forestiera mi è scappata e credo si sia arrampicata sul pero
Il padre pensò: " Che sia Cenerentola? " Si fece portar l'ascia e abbatté l'albero, ma sopra non c'era nessuno. E quando entrarono in cucina, Cenerentola giaceva sulla cenere come al solito: era saltata giù dall'altra parte dell'albero, aveva riportato le belle vesti all'uccello sul nocciolo e indossato la sua palandrana grigia.
Il terzo giorno, quando i genitori e le sorelle se ne furono andati, Cenerentola tornò sulla tomba di sua madre e disse alla pianticella:
- Piantina, scuotiti, scrollati, d'oro e d'argento coprirmi.
E l'uccello le gettò un abito sfarzoso e rilucente: come non ne aveva ancora avuti; e le scarpette erano tutte d'oro. Quando ella comparve a nozze con quell'abito, non ebbero più parole per la meraviglia. Il principe ballò soltanto con lei; e se ...